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Anche Ivan Basso ha espresso le proprie impressioni sul Giro d’Italia 2018. Il vincitore delle edizioni 2006 e 2010 della Corsa Rosa, intravede difficoltà “non necessariamente altimetriche” fin dalla Grande Partenza israeliana. Bisognerà badare soprattutto “alla conformazione del territorio, alle strade e al vento”. Al ritorno in Italia, la tappa più insidiosa sarà quella dell’Etna anche se “non sarà quello del 2017”, in generale comunque in Sicilia “ci sarà un percorso nell’entroterra molto ondulato e il dislivello potrà pesare nell’economia della prima settimana”.
Per l’ex campione varesino quindi “non sarà possibile arrivare alla partenza pensando di trovare la forma, ma bisognerà arrivare pronti” già ai primi appuntamenti con le salite: “Difficile pensare che un corridore che sbagli i primi due arrivi in salita possa giocarsi poi la vittoria. Dovrà necessariamente abbassare l’asticella, curare una vittoria tappa o a una classifica diversa. Vincere o salire sul podio del Giro non permette battute d’arresto“, sentenzia.
In tal senso, il passaggio chiave sarà il secondo weekend: “Chi ha prestazioni convincenti, o molto convincenti, solitamente con ogni probabiltà confemerà questo standard, riuscendo poi nell’ultima settimana a consolidare la propria posizione. È un weekend molto importante, quasi più importante di quello finale”. In quel frangente i corridori dovranno affrontare lo Zoncolan, che Basso conosce bene: “Sei tu e la salita. Sai che se la affronti e riesci a domarla puoi fare una grande differenza“. “Nell’ultima settimana non puoi pensare di dare tutto e basta – aggiunge – devi cominciare a pensare che c’è domani e dopodomani. Devi guardare l’obiettivo che vuoi raggiungere e, giorno per giorno, lavorare al meglio per ottenere il miglior risultato”.
Sembra quindi molto probabile che si arrivi alle ultime schermaglie con una classifica già ben definita: “Credo poco che nelle ultime tappe si potrà fare una rivoluzione. Chi entra nell’ultima settimana in salute e in forze, se non ci son problemi esterni come cadute e malattie, solitamente porta la forma fino alla fine“, ha concluso.